Non sempre le coppie decidono di andare avanti con la loro storia. Questa decisione, indipendentemente dal fatto che venga presa in terapia (atraverso la divorce therapy) o senza il sostegno di un professionista, comporta cambiamenti su più livelli, tanto che in seguito alla decisione può nascere l'esigenza di farsi aiutare da uno psicologo o di proseguire nel percorso.
Partiamo dalla decisione di lasciarsi: nella stragrande maggioranza dei casi la decisione è avanzata e sostenuta da uno dei due (almeno principalmente) e l'altro deve prenderne coscienza. Da questo possono derivare già motivi di conflitto tra i due, oltre al fatto che ciò comporta una ristrutturazione delle dinamiche familiari e sociali non indifferenti. Ecco che entra in gioco la mediazione familiare. Con questo approccio l'esperto sostiene in modo imparziale le scelte delle due parti, affinchè si arrivi a degli accordi su alcune questioni pratiche molto importanti come la gestione dei tempi con i figli, il denaro, la casa... Aspetti questi che possono risultare ardui da ristabilire, soprattutto a causa degli aspetti emotivo della separazione, alla quale possono accompagnarsi per l'appunto sentimenti di rabbia, rancore, difficoltà a elaborare il cambiamento, ecc.
In questo caso lo psicologo aiuta la famiglia a trovare le risorse dentro e fuori di sè. Non esistono infatti "pacchetti preconfezionati", poichè gli accordi devono essere trovati in base alle caratteristiche di ognuno, al tempo a disposizione, alle possibilità di diverso tipo, ecc., attingendo anche alla rete che circonda quel nucleo famigliare, dai parenti ai servizi presenti sul territorio. Solo prestando attenzione a tutto ciò l'intervento può perdurare nel tempo.